Perché

A me piace leggere, scrivere e correre. Ultimamente riesco a scrivere solo racconti o considerazioni legate alla corsa. E cerco di scovare racconti o romanzi legati in qualche modo alla corsa. E, appena posso, corro. Speriamo non sia grave.

domenica 1 aprile 2012

Illuminazione mattutina durante un lunghissimo


Sabato mattina ho girato Firenze in lungo e largo facendo un ultimo lunghissimo.
Giusto per capirci, per “lunghissimo” io intendo un allenamento che va oltre i 28-30km (e di solito sotto i 37km) fatto a andatura tranquilla, che permetta di chiacchierare. Infatti è meglio avere compagnia quando si vuol scorrazzare per tre ore.
L’obbiettivo di questo lunghissimo era verificare la possibilità di fare una maratona “primaverile” (non torno sulle motivazioni, avendone già scritto di ritorno da Roma...): Milano il 15 o Padova il 22 Aprile.
Mentre con Ema stavamo ritornando verso Firenze da Rimaggio, per poi attraversare il ponte di Varlungo in direzione Coverciano, ho avuto un’illuminazione: “Né Milano né Padova, - ho detto a voce alta, - ci potrebbe essere una terza via: la mezza di Firenze!”
Senza lasciare il tempo a Ema di ribattere, ho proseguito: “non sto andando male ma lo so che oltre i trenta soffrirò, figurarsi un’intera maratona... non ho già voglia di soffrire! Vorrà dire che verrò a romperti le scatole alla mezza!”
Scherzi a parte: avere un obbiettivo è una scusa, un pretesto, uno stimolo per gli allenamenti, soprattutto per i lunghi. È bello soprattutto quando condividi tutto questo con degli amici, come è successo per Roma: ho avuto modo scambiare impressioni, sensazioni, pensieri oltre che con Emanuele anche con Giovanni e Luigi durante le nostre uscite in pausa pranzo o nel fine settimana. 
Adesso si tratta solo di orgoglio ferito: che altra motivazione per andare a Milano o a Padova? 
Non sprecare mesi di preparazione? Ma io sono contento e non ho sprecato nulla anche perché non mi sono stressato minimamente (a parte la tensione prima della gara e la disdetta post-gara).
A me piace anche fare gli allenamenti lunghi come appunto quello di sabato, perché così ho due o tre ore per chiacchierare in pace con un amico, di corsa ma anche di vita.
Se però mi rendo conto che lo sforzo per fare quegli sporchi ultimi dieci chilometri sarà una sofferenza e basta allora pazienza: corro per stare bene, divertirmi e stare in compagnia.
Quindi mi sento in pace con me stesso e lascerò la prossima maratona, in shaa allah, al prossimo autunno.
Adesso la parola d’ordine è “velocità”! Solo restando in Firenze abbiamo la Mezzamaratona il 15 aprile e le 10km di maggio (Guardafirenze e DJTen). 
Ci vediamo.

2 commenti:

  1. saggio il nostro maratoneta stanco

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  2. io correro il 15 aprile a Firenze la mia prima mezza maratona. Avere un mentore come te sarebbe l'ideale...

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