Perché

A me piace leggere, scrivere e correre. Ultimamente riesco a scrivere solo racconti o considerazioni legate alla corsa. E cerco di scovare racconti o romanzi legati in qualche modo alla corsa. E, appena posso, corro. Speriamo non sia grave.

mercoledì 3 aprile 2013

Solo quindici (la domenica prima)


Uscire la domenica mattina dicendo a Elena: "Torno presto!"
Inspirare lentamente e espirare a lungo, come un profondo sospiro di sollievo, pensando di dover fare solo quindici chilometri.
Con una sorta di senso di colpa o meglio di incompletezza: una domenica mattina con meno di venti chilometri mi pare quasi uno spreco, non vale neppure la pena, infatti non ho neppure tentato di fissare con nessuno, Emanuele accompagnava Lorenzo alla partita, ma non è un problema: mi rilasso, è l’ultima domenica prima della maratona, nessun obbiettivo. Sono talmente rilassato che mi sono addirittura scordato il lettore mp3: avrei potuto ascoltare la radio, una volta tanto che non ho nessuno con cui chiacchierare... pazienza: neppure l’essermi scordato qualcosa – grave crepa nel mio autocontrollo – riesce a mettermi di cattivo umore. Mi gusto questa corsetta a andatura maratona, ossia al passo che vorrei tenere per la maggior parte della gara, fin tanto che non andrò in crisi, e che per quindici chilometri è riposante, infatti per adesso faccio fatica a non andare più veloce. Ma devo abituarmi a mantenere l’andatura e a contenermi, soprattutto alla finestra dell’ottavo chilometro quando mi è naturale aumentare. Se continuassi, poi quest’andatura diventerebbe “normale”, ossia faticosa ma non troppo, e avvicinandomi ai trenta dovrei fare attenzione a non perdere, mantenendo lo stesso sforzo, quei due o tre secondi al chilometro. Poi, dal cosiddetto muro (un momento solitamente localizzato tra il trentesimo e il trentacinquesimo chilometro, ne ho già parlato anche altrove, “Cosa penso quando corro la maratona), riuscire a mantenere una qualsivoglia velocità che non si allontani troppo da quella preimpostata, dove troppo è un avverbio elastico funzione dello stato mentale del corrente, costituisce un grosso impegno.
Ma questa è un’altra storia, è quella che vivrò domenica prossima e a cui mi sto preparando con particolare attenzione in questi ultimi giorni (soprattutto la sera prima di dormire che oltretutto mi rilassa molto, come ho avuto modo di raccontare in “Dal dentista, ovvero Rilassarsi con la corsa senza correre”.
Respiro con tranquillità e mi godo il paesaggio, tra poco torno a casa, senza essermi neppure stancato.

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